mercoledì 18 aprile 2012

Tao Rotante

VORTICOSAMENTE RUOTA IL TAO



sabato 4 dicembre 2010

I migliori amici non muoiono mai

"Les meilleurs amis ne meurent jamais"
"Best friends never die"
"I migliori amici non muoiono mai"


In onore e nell'amato ricordo di A.R.M. e R.G.

sabato 12 luglio 2008

La metafisica non nega nulla del reale

"La metafisica non nega nulla del reale, ma appare astratta ai più perchè si rivolge all'invisibile (all'intoccabile ecc.ecc.: cioè a ciò che non è percepibile dai sensi comuni) e sembra, così, limitare il proprio campo d'azione alla cosiddetta "speculazione pura".

Invece la "speculazione pura" è quanto vi sia di più lontano dalla metafisica. Non si parla neppure del significato che ha assunto il termine speculare . Restiamo invece allo speculum.

Lo speculum è letteralmente un piccolo antro in cui l'acqua sotterranea riflette. Poi diventa lo specchio.

La visione speculare, il riflesso, non può sostituirsi alla fonte del riflesso: può però nasconderla presentandosi come il solo spettacolo. Ed è in un certo senso il solo spettacolo: costituisce infatti tutto il visibile ( inteso nel senso prima indicato in parentesi). Nel visibile non si nota la struttura reale del tutto, ma soltanto il riflesso di una parte che viene scambiata per l'orizzonte intero. Quale parte? Quella sottomessa alle leggi della fisica - la fìsis- che sono leggi dell'accadimento. Cioè sono vincoli che determinano l'accadere seguendo le leggi di riflessione e rifrazione. Sono, in una parola, i principi cosidetti di causa ed effetto. Dall'effetto si risalirebbe alla causa. Questo fa la speculazione, pura o no.

La metafisica, invece, salta a piè pari dalla percezione al percettore.

Il percettore è invisibile (intoccabile ecc.ecc.). Ma è il Solo che agisce rivolgendo il proprio sguardo al non speculabile, all'irriflettibile. Così facendo conosce se stesso e conoscendo emana e riflette. Altri direbbero crea. Ciò che riflette non è sottomesso a leggi, ciò che riflette è novità pura. Fermiamoci su questo punto.

Ne consegue evidentemente che la distinzione materiale / immateriale non ha senso in quest'ottica, in cui per l'appunto non esiste alcunchè che possa essere chiamato materia. E' perciò che anche un qualcosa di apparentemente materiale ( se si segue beninteso la logica dell speculazione), come un oggetto, un corpo, un luogo e quant'altro di questo genere, può essere in realtà il biglietto da visita del numinoso-luminoso."

Brano tratto dal manoscritto di A.R.M.

venerdì 27 giugno 2008

La doccia della lucertola


"Al tempo di Abatà viveva una famiglia di lucertole a Lui molto devota.
Aspettavano insieme di rinfrescarsi nelle ore più calde e giocavano a nascondino.
Scappavano fra le rocce, ma quando erano ormai al sicuro tornavano indietro per farsi acchiappare.
Abatà faceva far loro la doccia e il loro piacere era anche il Suo".

Da "Il piccolo Gioiello Rosso" di Gurbani pagina 158

mercoledì 30 aprile 2008

Potenza ed Atto

Nei capitoli precedenti vengono mostrati a Gurbani alcuni “mondi possibili” ed alcune possibilità pure dei piani informali.
Gurbani, dopo lo stupore e la meraviglia, prova un sentimento di tristezza e malinconia che sembra avvolgerlo.
“Non rattristarti oh amato, delle possibilità che non si realizzano. Esse sono infatti più reali di quelle manifestate, in quanto non soggette al compromesso delle categorie di spazio e tempo. Le possibilità che ti abbiamo mostrato non sono completamente pure in quanto sono presenti in seme nel mondo che tu chiami corporeo. Questo corpo, fatto di carne e ossa, conosce tutte queste possibilità e se lo ascolti, conoscerai l’ignoto.
Le possibilità pure, che comprendono anche le possibilità di non manifestazione, non hanno alcun collegamento con il corpo fisico e appartengono al reame dell’inconoscibile.
Se risvegli la conoscenza imprigionata nel tuo corpo, ti accorgerai che alcune possibilità si manifestano spontaneamente; queste possibilità, reali e manifeste, hanno una qualità particolare.
Una possibilità non reale è un non-senso quindi completamente falsa.
Hai provato giustamente gioia e stupore assaporando le possibilità che ti abbiamo svelato; impara adesso a includere queste possibilità nella tua quotidiana visione del mondo.

Da “Il piccolo gioiello rosso” di Gurbani, pag 419

sabato 19 aprile 2008

Quello che io non dico


Viveva un tempo un perfetto maestro di nome Abatà.
Nonostante conoscesse i segreti del cielo e della terra e fosse cercato da migliaia di aspiranti se ne stava da solo in una capanna sulla riva del fiume, con il suo unico discepolo.
Questi un giorno gli chiese il motivo di questo comportamento ed ebbe la seguente risposta:
"Come avrai notato nei lunghi anni della nostra associazione, io provo grande gioia a parlare con le persone e grande trasporto verso grandi e piccini.
Quando mi rivolgo a loro, uno su mille ascolta quello che dico,
di questi uno su mille capisce quello che dico,
di questi uno su mille ne intuisce l'importanza,
di questi uno su mille ne coglie le implicazioni per la propria esistenza personale,
di questi uno su mille pensa che sia possibile cambiare atteggiamento,
di questi uno su mille ha voglia di farlo,
di questi uno su mille ha la necessaria volontà di cambiare,
di questi uno su mille mantiene la fede e persevera nello sforzo,
di questi uno su mille non si lascia trarre in inganno da risultati precoci,
di questi uno su mille abbandona gli attaccamenti e non ha paura,
e quello sei tu, mio amato discepolo.
Un giorno forse capirai che c'è qualcosa ancora più grande di quello che io dico,
ed è quello che io non dico.

Da "Il piccolo Gioiello Rosso di Gurbani, pag 222"

mercoledì 16 aprile 2008

Lascio la casa

Gurbani: "hanno scritto il loro nome sigli stipiti delle porte, vorrebbero scegliere la strada da percorrere insieme, ma la loro vista è corta e fuori fuoco. Hanno messo un recinto attorno alla capanna dove riposa il mio corpo e steso il filo spinato sopra di esso."
"vado via da questo posto che non è più in armonia con la musica del mio canto. Lascio il mio profumo sul cuscino di meditazione e brandelli della mia pelle sul filo spinato"
Sadaka "Maestro cosa farò io?"
Gurbani: "Loro sono in tanti, ricchi e potenti.... non vuoi unirti al gruppo? Io sono rimasto da solo, e non ho più neanche una ciotola per le elemosina."
Sadaka: "Abbiamo deciso di condividere questa esperienza prima delle nostre nascite e nessuna forza dell'universo avrebbe potuto impedire che ci incontrassimo"
Gurbani: "Sono folli quelli che pensano di poter comandare sull'amore.
Come un fiume in piena, come la lava di un vulcano, come un vento sottile,esso và dove vuole."
Da "Il piccolo gioiello rosso" di Gurbani, pag 72